الأحد، تشرين الأول ٢٨، ٢٠٠٧

Dichiarazione della Lista Nazionalista Araba in merito alla deliberazione del Senato degli Stati Uniti riguardante la divisione dell’Irak


L’unita’ di tutti coloro che credono nei diritti della Nazione Araba, nel suo destino, e nella lotta, sventeranno il complotto di divisione dell’Irak e di risuddivisione della patria araba.

Sostenere la causa dell’unita’ della Nazione Araba e’ l’unico modo di resistere alla sua frammentazione.

La Lista Nazionalista Araba condanna nei termini piu’ energici la deliberazione approvata il 26 Settembre 2007 dal Senato degli Stati Uniti circa la divisione dell’Irak, deliberazione che i suoi artefici hanno etichettato come “non vincolante” soltanto perche’ il Senato Americano non ha ufficialmente alcuna giurisdizione legale sull’Irak. Tale deliberazione rispecchia nondimeno tutto cio’ che e’ stato in pratica predisposto sin dalla occupazione dell’Irak nel 2003 con il fine di suddividere tanto esso quanto le zone che lo circondano; dato che l’Irak, ovviamente, non e’ sospeso nel vuoto.

La deliberazione rispecchia altresi’ l’accordo che sussiste fra tutti i circoli piu’ importanti della élite dirigente americana per il proseguimento del piano americano di egemonia globale, e allo stesso tempo del piano sionista di spaccare la Nazione Araba, piano che venne gia’ esposto in modo chiaro e manifesto in documenti e studi sioinisti sino dagli anni ’50.

Non e’ quindi soltanto la grande nazione irachena ad essere minacciata da tali piani di divisione e frammentazione. Tuttavia, poiche’ nei confronti di tutti gli onorati membri della nostra nazione noi abbiamo assunto l’impegno di prendere posizione contro tale frammentazione, ci rivolgiamo in modo particolare a tutti gli iracheni, nel nord, nel sud, nell’est e nell’ovest del nostro paese, per renderli consapevoli di questi piani che mirano a spaccare e soggiogare l’Irak, a trarlo fuori dalla lotta nazionale araba, a strappargli e rubargli tutte le sue risorse, a neutralizzare e rendere impotente la sua lotta di resistenza.

Noi sollecitiamo tutte le forze e tutte le personalita’ irachene, arabe ed internazionali ad insorgere unite contro questo piano, affinche’ i tentativi del nemico vengano frustrati ed affinche’ l’Irak venga conservato come una entita’ unita, forte e imprendibile.

Quanto a coloro che agiscono da collaborazionisti nei confronti dell’occupazione e dei suoi piani, sappiano essi che dopo la liberazione il nobile popolo curdo fara’ i conti con le criminali forze armate Peshmergah e coi i loro capi curdi tirapiedi degli americani, che in quella preziosa regione dell’Irak hanno soffocato le voci della verita’e hanno assassinato centinaia di patrioti curdi che rifiutavano l’occupazione e i suoi crimini. La stessa sorte attende coloro che appartengono al cosiddetto Esercito del Mahdi e alle Brigate Badr.

La nostra gente irachena del sud, che tanto eroismo e impegno mostro’ nel difendere la nazione dal colonialismo britannico sin dalla rivoluzione del 1920, si occupera’ di questi criminali dopo la liberazione - e anche prima - e li costringera’ a scapparsene dall’Irak all’Iran, e questa volta per sempre! E qui e’ necessario far menzione del regime iraniano, la cui responsabilita’ nei piani di divisione dell’Irak e’ pari a quella della parte americano-sionista, la quale sta ora cominciando a capire che anch’essa dovra’ pagare all’Iran il prezzo della divisione dell’Irak.

Le forze patriottiche che con energia rifiutano tale divisione oggi, si leveranno contro di essa domani e dopodomani, e giammai permetteranno a chicchessia di favorire questa divisione con qualsivoglia pretesto o scusa.

Appare ormai chiaro a chiunque che la Nazione Araba si trova di fronte ad un nuovo progetto Sykes-Picot per la ulteriore partizione di una nazione gia’ divisa e frammentata, ossia il “Nuovo Piano per il Medio Oriente” che la Segretaria di Stato americana Condoleezza Rice traccio’ nel corso della aggressione sionista contro il Libano della primavera del 2006. Cio’ che oggi sta avvenendo in Irak non va percio’ considerato come separato dal piano di divisione del Sudan o dalla escalation americano-sionista contro la Siria. La realta’ obiettiva esige che noi, nel mentre difendiamo l’unita’ e il carattere arabo del Sudan, della Siria, e dell’intera patria araba, consideriamo con altrettanta importanza l’unita’ e il carattere arabo dell’Irak. Questa realta’ obiettiva esige inoltre che noi, al dila’ della nostra opposizione diretta ed immediata a tali piani ostili, li affrontiamo in maniera fondamentale su una base araba nazionale e redigiamo un programma dei compiti spettanti a ogni nazione araba, pur senza trascurare il carattere peculiare di ciascuna regione e la situazione particolare che le e’ propria.

Per sventare il piano che mira a frammentare l’Irak si richiede, insieme ad altre cose, quanto segue:

Primo. L’unificazione immediata di tutti i gruppi della Resistenza Irachena senza alcuna eccezione. La situazione nella quale fra gruppi della Resistenza susiste una unita’ insufficiente, o nella quale soltanto alcuni blocchi si sono alleati fra loro in base ad affinita’ ideologiche o a motivi settarii comuni, costituisce una inadeguatezza seria. Una situazione simile, infatti, anziche’ promuovere l’unita’ fornisce al nemico occasioni per dividere la Resistenza. Mettiamo qui fortemente in guardia contro ogni divisione tribale o settaria e contro violente accuse di tradimento della fede che possano sorgere fra eroici gruppi della Resistenza Irachena, situazione questa che minaccerebbe di consentire al nemico di introdurre dei cunei fra i corpi militari che resistono alla occupazione. Tutti i corpi militari della Resistenza debbono respingere tuttocio’ ed opporvisi.

Secondo. Non puo’ esservi unita’ se essa non e’ fondata su principii di base. Nell’Irak di oggi cio’ significa in modo specifico che si devono mettere al primo posto l’unita’ e il carattere arabo dell’Irak, e che sotto l’occupazione qualsiasi attivita’ politica o elettorale deve essere boicottata. Qualunque cosa derivi da tale attivita’ politica od elettorale va respinta. E cio’ comprende anche i rapporti con compagnie petrolifere straniere che operano per far man bassa delle risorse irachene. Bisogna dedicarsi unicamente alla lotta armata e al sacrificio fisico contro l’occupazione e i suoi tirapiedi, e continuare tale lotta fino a che non sia stata completata la liberazione dalla occupazione dell’ultimo palmo del suolo iracheno.

Terzo. Dobbiamo adoperarci per fornire alla resistenza islamica e patriottica in Irak ogni sostegno materiale, politico e d’informazione, smascherando tutti i complotti tramati contro di essa miranti a privarla del suo ruolo politico e ad impedirle di trarre vantaggio dai suoi duri sacrifici. A tale proposito affermiamo ancora una volta che la Resistenza Irachena deve essere considerata l’unica e legittima rappresentante del popolo i-racheno.

Quarto. Bisogna formare entro e fuori dell’Irak dei fronti che sostengano la Resistenza Irachena basandosi sui concetti suesposti.


Al livello poi di tutta la Nazione Araba, cio’ che si richiede per sventare il piano che mira a frammentare l’Irak e’, insieme ad altre cose, quanto segue:


Primo. Le masse della nostra gente araba, i loro partiti politici, i sindacati e tutte le associazioni, devono tutti denunciare e condannare il complotto di divisione dell’Irak, che prelude alla successiva frammentazione di tutta la patria araba su basi etniche e settarie. Intellettuali e militanti della previdenza e assistenza sociale devono inviare a tutti i figli e a tutte le figlie della patria araba un messaggio chiaro e inequivocabile su questa situazione cruciale e pericolosa, mettendo in rilievo che la deliberazione [del Senato americano] sulla divisione dell’Irak e’ un atto criminale i cui effetti distruttivi supereranno tutti i crimini che hanno commesso la amministrazione americana in Irak e i sionisti in Palestina. Cio’ potenzialmente si tradurrebbe in gravissimi danni per ogni singola regione della nostra patria araba, sotto forma di massacri, guerre civili e distruzioni sociali.

Secondo. Tutti i gruppi della resistenza araba devono unirsi insieme ed effettuare un coordinamento fra Irak, Palestina, Libano e dovunque esista un movimento di liberazione. Come diceva la Dichiarazione della Lista Nazionalista Araba emessa il 17 Luglio 2006 che sollecitava il sostegno per la resistenza libanese, “Ciascun movimento di resistenza operante nella patria araba va obiettivamente considerato come un potenziamento degli altri al servizio degli interessi di tutta la Nazione Araba, e come un rafforzamento della unione di tutti mirante a lottare congiuntamente per l’unica causa a tutti comune”. Pertanto, ogni organizzazione di resistenza che rifiuti di sostenere e di appoggiare la resistenza che lotta tanto in Irak che in altre parti della patria araba, si assumera’ una enorme responsabilita’ di fronte a Dio, di fronte a se’ stessa, di fronte alla Storia, e di fronte a tutta la Nazione Araba. E cio’ vale per tutti senza eccezione alcuna, sia che si tratti di setta religiosa o di identita’ ideologica.

Terzo. L’accettazione dei principii generali concernenti la Nazione Araba va affermata, al presente stadio storico, sulla base dei piu’ importanti di tali pincipii che vennero esposti nel corso della riunione della Lista Nazionalista Araba tenutasi nel Golfo Arabico il 23 Settembre 2005, poi confermati nella riunione della stessa Lista Nazionalista Araba tenutasi in Giordania il 18 Marzo 2006, e nella quale si dichiaro’ quanto segue:

“I partecipanti alla presente riunione hanno dichiarato che la forma ideale per un tale movimento organizzato del popolo arabo non e’ ne’ quella di una organizzazione ne’ quella di un partito, ma bensi’ e’ quella di un’ampia corrente basata sul principio del pluralismo che risiede entro i limiti di fermi principii, i principali dei quali sono i seguenti:

1. Il carattere arabo di tutto il territorio arabo,

2. Il rifiuto di ogni forma di collaborazionismo coi nemici della Nazione Araba o con i loro piani politici o non politici,

3. L’affermazione della identita’ culturale arabo-islamica entro la patria araba,

4. Per cio’ che riguarda i giudei della Palestina, in merito alla fondazione del progetto sionista, indipendentemente da intenzioni o desiderii di sinistra o umanitarii,

5. L’impegno ad attenersi agli indirizzi della resistenza secondo i suoi punti di vista politici e nell’ambito del lavoro pratico che essa svolge.

Quarto. Entro la patria araba deve costituirsi un fronte unito arabo nazionalista formato da tutte le personalita’ e forze di sinistra, arabe nazionaliste, e islamiche, che aderiscono ai suddetti principii. A nulla vale avere un fronte basato su accordi di compromesso fra chi ha torto e chi ha ragione, compromessi che ben presto scivolano verso situazioni inaccettabili. Questo fronte unito arabo nazionalista costituisce l’unica soluzione storica che sia in grado di garantire la sconfitta di tutti i piani ostili alla Nazione Araba e il raggiungimento dei grandi traguardi arabi di unita’, liberazione e rinascimento. Se vogliamo trionfare, non abbiamo altra scelta che quella di fondare un fronte popolare arabo che comprenda tutte le regioni della patria araba e quella di adottare questo fronte come programma difensivo e offensivo il cui asse e’ costituito dalla conservazione della identita’ araba e dalla resistenza a tutti i piani egemonici, tanto degli americani che di altri; dalla difesa della indipendenza e della unita’ della terra e della gente delle regioni arabe, e in particolare quelle del nostro fratello Irak; dal rifiuto, altresi’, della loro soggezione a forze internazionali o regionali di qualsiasi genere; dalla adozione e dal rafforzamento della cultura della resistenza, ivi inclusa la resistenza a ogni normalizzazione e il boicottaggio dei prodotti americani; e infine dalla fede assoluta nel carattere arabo della terra, nella necessita’ di lottare per la sua unificazione, appoggiando lo svolgimento della lotta armata e la liberazione di tutte le terre arabe occupate, e in primo luogo della terra naturale della Palestina dal fiume Giordano fino al mare.


La volonta’ popolare della Nazione Araba si attende che militanti onorati, attivisti della liberta’, e tutte le forze vitali della nazione, accompagnino il loro rifiuto verbale della divisione dell’Irak con azioni concrete di vario tipo. L’unica risposta pratica ai piani di divisione dell’Irak risiede nella unita’ della lotta nazionale araba ed islamica, sempre basata sui suoi fermi principii e ottenuta attraverso la cementazione dei legami militanti organici fra i movimenti patriottici della resistenza araba e islamica, e in particolare quelli dell’Irak, della Palestina, del Libano e della Siria, nonche’ delle restanti regioni arabe. Questo e’ il minimo che puo’ essere fatto in questo difficile stadio che la Grande Patria Araba dall’Atlantico al Golfo sta attualmente attraversando.

Oggi sulle forze e sulle personalita’ nazionaliste, patriottiche, e islamiche, incombe una responsabilita’ storica, forse la piu’ grande nella storia della nostra nazione. Si tratta infatti della responsabilita’ di condurre una resistenza collettiva e deliberata a questo grande complotto. Occorre mettere l’interesse supremo al disopra di quelli dei partiti o delle ideologie. Il fatto che non si possa fare alcun assegnamento sui alcuni regimi arabi (quando addirittura essi non agiscono nei fatti come collaborazionisti dei nemici della Nazione Araba) altro non fa che aumentare l’importanza del compito che grava sulle spalle di noi tutti cittadini arabi.

E’ questa la ragione per la quale noi della Lista Nazionalista Araba riteniamo che cio’ che sta ancora una volta accadendo conferma che la via della unita’ araba e’ l’unica in grado di affrontare i complotti intesi a frammentare il nostro paese, e che l’unita’ di tutti coloro che credono nei diritti della Nazione Araba, nel suo unico destino, e nella sua lotta, sara’ la forza che non manchera’ di schiacciare il complotto della divisione dell’Irak e della risuddivisione della nostra patria araba.


Viva l’Irak, unito, libero, e arabo, e rispetto a tutti coloro che ne fanno parte!

Viva la Resistenza Irachena islamica e patriottica, unica rappresentante legittima del popolo dell’Irak!

Viva l’unita’ della resistenza armata, chiave della liberazione dell’Irak!


Firmato:

La Lista Nazionalista Araba
http://arab-nationalist.blogspot.com
Addi’ 19 Ottobre 2007

http://www.albasrah.net/en_articles_2007/1007/arab_list_221007.htm


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